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Visualizzazione dei post da 2019

Biscotti di Natale e ciao ciao 2019

Siamo agli sgoccioli, ultimo giorno di questo anno che, tra alti e bassi è giunto al termine. Non faccio mai bilanci e non lo farò oggi, spero solo che il prossimo anno porti a tutte le persone, soprattutto quelle che mi stanno a cuore, tanta felicità e soddisfazione, di qualunque genere essa sia, per famiglia, lavoro.. Questa sera cosa farò? Una cena ovviamente, con gli amici più cari. Una serata a base di risate, buon cibo, buon bere e buoni amici. Spero che per tutti sia così. Regalo virtualmente a tutti un piccolo biscotto di frolla al limone decorato, quest'anno ne abbiamo sfornati parecchi, da regalare, da appendere e da gustare. Il tema del Recake di questo mese era proprio questo: donare un biscotto. Questi sono quelli che preparo sempre, che piacciono a tutti. Croccanti e al gusto di limone. Buona anno! Ingredienti: 300 gr di farina 00 1 uovo la buccia grattugiata di un limone bio 150 gr di burro 150 gr di zucchero Per la glassa: 

Arrosto a sabrina ripieno di panforte e bietole

Ultimo appuntamento con i Dolci Senesi. Questo excursus all'interno delle tradizioni con il Calendario del Cibo Italiano, mi ha appassionata. Piccole ricette nuove e diverse dal solito per gustare dolci classici. Abbiamo avuto un primo piatto, poi un dolce.. Non poteva che esserci un secondo! La carne si sposa magnificamente con le spezie e i canditi, quindi oggi, per la Giornata Nazionale del Panforte , proponiamo un arrosto ripieno, ottimo da proporre in queste feste per incuriosire e stupire amici e parenti. La storia del Panforte è strettamente legata a quella del Panpepato, anzi, esso ne è il predecessore. Sono molto simili, ma, mentre il Panpepato presenta come ingrediente il cacao, il Panforte ne è privo, arricchendosi di magnifica vaniglia. Cercando nel web ho trovato due leggende associate al Panforte:  secondo alcuni suor Ginevra, chiusa in convento per un amore impossibile, mentre stava preparando il classico panmelato sentì dalla finestra la voce del suo

Pandoro di Raffaele Pignataro

Penso che oramai questa sia diventata un po' una tradizione. Io che per una settimana rinfresco la pasta madre, io che mi cimento nei grandi lievitati con mia madre che mi sussurra "ma perchè non lo compriamo.. Con tutta questa fatica", io che vado a dormire a ore impensabili, io che disturbo i vicini nella notte con la impastatrice a manetta perchè l'impasto non se la sente di incordare. Ogni anno più o meno la scena è proprio questa, invece questa volta è andata meglio, molto meglio. Avevo 3 giorni a disposizione, dal 6 all'8 Dicembre, ed ho organizzato il piano di attacco. Perchè diciamolo, fare i grandi lievitati in casa un po' di ansia la mette, indipendentemente da mia mamma.. ;) Quest'anno mi sono detta "Calma - io che la calma manco so dove sta di casa - e sangue freddo". Ho deciso di provare un altro pandoro, quello di Raffaele Pignataro , dopo lo scorso anno con quello delle sorelle simili e l'anno prima con quel

Semifreddo ai ricciarelli, panna e mandorle caramellate

I dolci a base di mandorla mi sono sempre piaciuti. Sarà forse una questione genetica - in Sicilia è un ingrediente tipico- ma tra tutta la frutta secca la mandorla è quella che più prediligo. E tra i biscotti più famosi a base di mandorla non posso non citare i Ricciarelli. Sembra vengano riscoperti ogni anno solo sotto Natale, ma in realtà a Siena e zone limitrofe si gustano tutto l'anno.  Oggi li celebriamo . La storia del ricciarello ha inizio in Oriente.  In una novella del commediografo Parige si racconta che fu il conte Ricciardetto della Gherardesca a portare in Toscana quei dolcetti a base di mandorle e zucchero che nella forma ricordavano le scarpe tipiche degli uomini arabi, leggermente arricciate in punta, viste durante le Crociate.  Al ritorno del conte, le farmacie di Siena che avevano a disposizione più spezie di qualsiasi altra bottega, continuarono a produrre quei piccoli dolci così simili al marzapane, che vennero chiamati ricciarelli. Nella

Risotto zucca, formaggio alla birra e pan pepato

Siena, penso di esserci stata un'infinità di volte.. L'ho girata in lungo e in largo. I miei genitori in Toscana hanno passato il loro viaggio di nozze e, fin da piccolissime eravamo solite trascorrere piacevoli weekend tra le colline toscane e senesi. Una grande cultura e tradizione, quella toscana. Ricordo che quando andavamo a Siena mamma faceva tappa fissa in qualche pasticceria, per comprare i dolci tipici di quella zona: Ricciarelli, Panpepato e Panforte. Buonissimi tutti, seppur con caratteristiche differenti. Oggi è la Giornata Nazionale del Panpepato : il dolce più antico tra quelli tradizionali di Siena. Si iniziò a produrlo con il nome di melatello, poichè era puramente farina impastata con acqua dolciastra proveniente dalla lavatura dei contenitori di miele Successivamente si utilizzò il vero e proprio miele, mescolato con la farina,ottenendo quindi il panes melato.  Venne poi l'aggiunta della frutta di stagione, che dopo qualche giorn

La mia torta con polenta al cioccolato fondente con salsa al caramello per il Club del 27

Altra giornata di pioggia.. Sembra che questo tempo non voglia darci tregua. Attendo Dicembre con ansia, non solo per il Natale, ma nella speranza che il freddo - fattore termico che odio molto - spazzi via queste nuvolacce. L'unico modo che ho per combattere questo triste clima è l'accendere il forno, con il desiderio di scaldare sia l'animo che le temperature. Questo mese con il Club del 27 abbiamo deciso di utilizzare un ingrediente tipico dei periodi freddi, la polenta, ma per produrre tanti dolci golosissimi, che scaldino il cuore ed appaghino il palato. Nel mio caso? Una torta di polenta al cioccolato con una salsa al caramello salata. E' buonissima e il caramello salato si sposa molto bene con l'estrema dolcezza della torta. Da mangiare tiepida, magari davanti al caminetto! Ingredienti:  Burro, per ungere la teglia 150 g di cioccolato fondente di buona qualità  150 g di mandorle tritate 100 g di polenta  1 cucchiaino di lievi

Flammkuchen alsaziana

Ci sono dei piatti che associo a particolari momenti della mia vita. Vuoi perchè sono associati a una ricorrenza, vuoi perchè venivano gustati in un particolare periodo dell'anno o in un particolare luogo. E' il caso di questa ricetta. La Flammkuchen alsaziana è una tipica focaccia (o pizza molto sottile) farcita con una crème fraiche a base di formaggio e panna acida e cosparsa di cipolle e pancetta.. Una cosa leggera, insomma.. Ma se penso al fatto che io la gusto principalmente in zona trentino-austriaca, magari durante il periodo dei mercatini di Natale, allora ogni senso di colpa scappa via, lasciando il posto alla voglia di gustarla e prepararla. Ringrazio quindi la Recake di questo mese per averla proposta, perchè forse non l'avrei mai preparata a casa. Invece è veloce, semplice e dal successo assicurato. La mia versione, rispetto all'originale, ha un pochino di farina di grano duro nell'impasto per dare più croccantezza e un mix di sp

Focaccette fritte di patate

Io sono una di quelle che il fritto una volta a settimana... Sì, lo voglio...! Scherzi a parte, a casa mia si frigge spesso. Forse anche troppo. Tutti quelli che dicono "no, poi devo pulire tutto quell'unto.." Pazienza cari miei... Ne vale la pena, soprattutto per queste focaccette. Sono preparate con le patate nell'impasto, ingrediente che dona morbidezza e sofficità. Sono buonissime così al naturale, ma se le abbinate a qualche affettato o salume vi faranno perdere la testa. Oggi è la giornata nazionale della focaccia e per noi genovesi questo nome si significa molto: colazioni, merende e spesso anche pranzi o cene veloci. Focaccette di patate fritte ingredienti per 4 persone: 250 g di farina manitoba 3 patate di medie dimensioni mezzo cubetto di lievito di birra fresco 3 cucchiai di olio olio di oliva per friggere Lessare le patate, scolarle e spellarle. Passarle al setaccio per ottenerne una purea. Preparare le farina a fon

Gnocchi di polenta con porri e speck gratinati al forno

Con queste giornate, all'insegna della pioggia e del freddo, la voglia di mettere il naso fuori di casa e' davvero poca, mentre quella di cucinare e soprattutto infornare è davvero tanta. Il ticchettio della pioggia scandisce i minuti e io, sempre presa dalla frenesia, riesco a rallentare. I gnocchi sono sempre stati un piatto classico della mia famiglia, quelli di patate con il pesto erano un must del weekend. Oggi, per la giornata nazionale degli gnocchi, propongo invece degli gnocchi inusuali, che strizzano l'occhio al riciclo e a ricette differenti. Io non amo la polenta. Quando in inverno tutti si esaltano di fronte a quella lava ustionante al mais, io mi stringo facendo spallucce e ripiego su una copertura infinita di sugo per coprire di gusto questa "farina" che non mi ha mai soddisfatta. Poi la ho riscoperta "riciclata", impastata con farina e uova per dargli nuova forma e gustarla come piace a me! Se, dopo averli prepa