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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Primo Dicembre: Mele cotogne sciroppate. Iniziamo così il nostro calendario dell'avvento

Oggi a Genova avevano preannunciato neve. Già di primo mattina, uscendo di casa avevo sentito un'aria diversa, pungente e frizzante. Di quelle che ti fanno pizzicare il naso e brillare gli occhi. Aria di Natale. Tornando a casa l'ho vista, sul monte Fasce, una spolverata di neve. Bella, appena accennata, come un soffio di zucchero a velo. Come quello che metti sul Pandoro a Natale. Dicembre è un mese che amo, sa di biscotto, spezie e sontuosi arrosti. Profuma di feste e risate. Odora di amore e affetto. In tanti anni chi si è sempre occupata  di preparare i pacchetti dell'avvento -  e, ammettiamolo, nonostante la nostra età continua a occuparsene - è la mia mamma. Con lei in Natale ha una spolverata di dolcezza in più. Lei ha sempre messo quel qualcosa in più a ogni festa e... a ogni attesa. Quest'anno invece l'avvento l'ho voluto portare sul blog, proponendo ogni giorno una ricetta che potesse essere un regalo di Natale cul

Pancake con crema inglese allo zafferano e lamponi

Le spezie hanno la capacità di far la differenza in un piatto. Aggiungere un trito o una polvere, spesso, più cambiare totalmente il gusto di un piatto. Io le uso molto, più nei piatti dolci che salati, ma oggi mi sono voluta mettere in gioco per il Calendario del cibo italiano per onorare una spezia tipicamente italiana: lo zafferano. Nella sua Giornata Nazionale ci è stato chiesto di preparare una ricetta, dolce però, che prevedesse l'utilizzo di questa spezia. E figurarsi se io che vivrei di dolci mi tiro indietro! Lo zafferano in questione arriva da Bellosguardo , in una varietà chiamata Zima, prodotta da un'azienda  locale.  Questa varietà si presenta molto aromatica e dai toni forti. Ho scelto di preparare una speziata e dolcissima colazione, con pancake alla panna e crema inglese allo zafferano. E' quest'ultima a fare la differenza: un colore giallo acceso e un profumo tutto nuovo arricchiranno la giornata. Ingredienti: Per i pancake

La frangitura dell'olio a Genova: la pignolina

Quest'anno ho vissuto a pieno il periodo della frangitura dell'olio. Non mi ero mai soffermata sull'impegno e la fatica associata a questo tipo di lavoro. Complice un amico di mio papà che ha alcuni terreni coltivati a olivo e che ci ha invitati a dargli una mano nella raccolta, per tutto il mese di Novembre ho avuto le mani impegnate in questo magnifico ma faticosissimo lavoro. L'ulivo ha bisogno di cure, nella potatura e nella raccolta dei suoi frutti: va addomesticato  e curato  per produrre al meglio. Le fasce devono essere pulite, per permettere di stendere le reti nel miglior modo e garantire una raccolta efficace. Le cultivar liguri sono nove: Lavagnina Pignola (due varietà) Mortina Merlina Taggiasca Rossese Razzola Quella da noi raccolta è la pignola, tipica del ponente ligure. Sembra essere un frutto antico, già presente nel secolo XVII, e duraturo, poichè resistente ai climi rigidi e freddi. La forma del frutto è tondeggiante, nera

Cinghiale al latte e amicizie di "diversi" anni

Amicizie di diversi anni, o meglio di anni diversi. Nel senso che a volte non è l'età a creare affinità di amicizie, ma i pensieri comuni, il sentire in modo simile. In questo modo posso definire la mia amicizia con Ivana e Dante. Questi signori sono i genitori di un mio caro amico, Domenico, e abitano sull'appennino Tosco-emiliano.  Non li vedo spesso, ma ogni volta è un piacere trascorrere tempo con loro. Quando riusciamo a ritagliarci qualche giorno, il pensiero è subito a loro e alla volontà di andarli a trovare. Credo che Ivana sia molto simile a mia nonna Maria, tra le due nonne quella che non ho mai conosciuto, tenace, tosta e caparbia. Con lei condivido gli stessi pensieri, lo stesso amore per la famiglia e per le tradizioni. E' a lei che devo molte ricette della tradizione emiliana, mia origine da parte paterna. Dante invece è il tipico capo famiglia: autoritario, diretto, ma nel profondo con un grande cuore. Di Dante amo la schiettezza

Hot Armadillo Eggs, ossia maxi polpette dal ripieno piccante

Il peperoncino in casa nostra si è sempre usato. Mio papà ne ha sempre avuto un quantitativo industriale in freezer, da poter tagliare al momento, per essere utilizzato nelle più svariate preparazioni. Il peperoncino era protagonista di triti per i soffritti e come spezia per insaporire carni rosse e bianche. Non conoscevo però le innumerevoli varietà di peperoncino , limitando la mia conoscenza al classic peperoncino da "supermercato". Peperita , attraverso il suo contest legandosi alla Giornata del peperoncino , ci ha invitate a testare e sperimentare vari peperoncini e quindi piccantezze associate. Un mondo: di profumi sapori e gusti. Ogni alimento ha un "suo" peperoncino e ognuno di essi, come capita per tutti gli ingredienti, si sposa con certi alimenti piuttosto che altri. In collaborazione con Rita Peperita, ecco la mia ricetta. Tra i prodotti ricevuti dalla casa produttrice ho scelto il Naga Chocolate in tritofresco: inizialmente e

Il cibo degli dei e... La cioccolata di tazza di Chocolat

Iniziano i primi freddi - e direi che a metà novembre un pochino dovevamo aspettarcelo. Soffia il vento, freddo e pungente, e a me viene subito in mente il vento del Nord, Vianne, Anouk con il suo Pantoufle e... Roux - no, non quello dei bigné - quello figo. Chocolat credo sia uno dei miei film preferiti, per come unisce il cibo, in particolare il cioccolato, il romanticismo e la magia delle leggende. Mi immagino nei panni della protagonista, con alle mani ricette dei miei avi a preparare praline e cioccolatini, certa di indovinare il preferito di ciascuno. Piatto caratteristico del film è la cioccolata, quella in tazza, che Vianne propone a ogni cliente per allietare le giornate dei giorni quaresimali destando le ire del conte De Reynaud. Questa cioccolata calda riprende sapori e spezie dei nonni di Anouk, trasportandoci nella magia della storia. Con questa preparazione partecipo alla Giornata Nazionale della Cioccolata in tazza per il Calendario del Cibo Italiano, s

Budino al caffè verde al ginseng, nuovi sapori per nuovi dolci

Quando i sapori sono nuovi e mi portano a mettere in gioco le mie capacità difficilmente mi tiro indietro. Sono testarda, cocciuta e dannatamente orgogliosa, il che mi porta spesso a buttarmi in sfide senza pensarci. Quando Serena, ragazza che si occupa degli eventi e della gestione del negozio Minuto Caffè di Genova , mi ha proposto di creare una ricetta, utilizzando il caffè verde, io ho risposto immediatamente di sì, senza aver mai nemmeno visto un chicco di caffè di quel tipo. Cosa cambierà, mi sono detta tra me e me... E invece il caffè verde, così crudo, è totalmente differente dal fratello tostato, presentando profumi e densità molto lontane. Annusando le varie bustine ho scelto il caffè al ginseng, un po' più caramellato, per realizzare un budino. La ricetta base è quella del budino alla vaniglia, ma in questo caso il latte viene aromatizzato tramite infusione con la polvere di caffè. Il risultato è stato sorprendente:la cremosità del budino è rimasta invaria