Passa ai contenuti principali

Blogtour nel Parco del Ticino: due aziende agricole, due arrosti



Il 21 Aprile, ho avuto modo di partecipare a un bellissimo blog-tour nel Parco del Ticino. 
Con la scusa di rivedersi con alcuni partecipanti a un vecchio tour, Gianni e Vittoria, ho risposto all'invito di Laura per conoscere più da vicino le realtà di questa zona e in particolare la produzione di carne & Co. di due aziende: Azienda Agricola Cirenaica e Agricola Valticino.

Parola d'ordine: Protezione ambientale ed ecologia, lotta integrata e coltivazione biologica, perchè garantendo prodotti totalmente sani e tutelati, anche noi otteniamo la stessa tutela.

Il nostro viaggio è iniziato nell'azienda Agricola Cirenaica.
Questa azienda va ricercata e scovata, in mezzo a campi immensi e stradine sterrate.
Il primo a raccontarci la sua storia è Giampiero, uno dei fratelli che gestiscono questa azienda a conduzione famigliare.
E' lui a occuparsi della parte "agricola" lui che coltiva i campi senza prodotti chimici o strutture intensive. Lui che attua un'attenta rotazione dei campi e sempre lui che gestisce la magnifica produzione di farine, legumi e prodotti finiti.
Tramite Giampiero imparo a conoscere le varie tipologie di granoturco:
Quello più giallo ha una rendita di 100/150 quintali all'ettaro, destinato all'alimentazione animale.
Quello posizione centrale in foto è il cosiddetto ibrido moderno, ottima resa, circa 70/80 quintali l'ettaro.
L'ultimo a sinistra lo scagliolo, nome dato dal fatto che il germe lavorato tende a formare delle scaglie. Bassa resa, ma gusto unico.



 Sempre tramite Giampiero apprendo che la semina di leguminacee porta il terreno a essere più fertile: quindi via a favino, lupino e sorgo, per preservare il campo dopo un'intensa produzione a base di cereali.




 Successivamente il nostro viaggio continua nel macello gestito dal fratello Sandro. E' proprio lui a legarsi al lavoro del fratello, in quanto parte della produzione di farine viene fatta proprio per dare un sano e ottimo alimento ai suini che vengono allevati a due passi dall'azienda.
La passione con cui racconta del suo ruolo fa comprendere quanto questa azienda si prenda cura dei propri animali, seppur destinati a un consumo alimentare.
Il benessere dei maiali e delle vacche a razza varzese, viene tutelato e controllato, garantendo un prodotto sano, dimostrato da analisi condotte con l'università di Milano.




La produzione destinata alla macelleria viene lavorata a freddo e conservata in frigoriferi, mentre la produzione destinata alla salumeria viene lavorata a caldo e asciugata in celle apposite, con temperature che variano a seconda della pezzatura e della tipologia di salume.



I prodotti lo dimostrano: un piccolo immenso aperitivo ci attendeva, al termine del nostro tour: prosciutto cotto, crudo, lanzardo, salame, lardo e capriolo, accompagnate da pane al sorgo e al mais, birra e composte di frutta.
La bontà di ciascuno di questi prodotti mi ha lasciata a bocca aperta. 




Al pomeriggio la nostra visita si è spostata all'azienda Agricola Valticino, un'azienda che si occupa esclusivamente di allevare razza piemontese e di proporla a propri clienti in loco, con ricette stagionali che ne esaltino i sapori.
In questo periodo ad esempio è possibile mangiare roastbeef e carpacci mentre in inverno il bollito misto.




Questa azienda è stata un'evoluzione continua: negli anni '50 viene avviata dal nonno di Alessandro come allevamento di pulcini, con esportazione fino in Olanda per poi mutare in allevamento di capre per la produzione di latte ed infine di mucche.
Un lento divenire verso un prodotto di ottima qualità.






Per omaggiare la grande ospitalità e gentilezza di queste due aziende agricole ho deciso di proporre due ricette, entrambe a base di carne, ma totalmente differenti nella preparazione, poichè i pezzi scelti erano volutamente molto diversi.

Brasato con riduzione al Chianti per l'azienda Agricola Cirenaica
(ricetta antica, con marinatura)
Ingredienti:
1,5 kg di brasato di razza varzese
1 bottiglia di Chianti classico
1 carota
1 cuore di sedani
1 cipolla
uno spicchio di aglio
3 chiodi di garofano
3 bacche di ginepro
5 grani di pepe
due foglie di alloro
due foglie di salvia
un rametto di rosmarino
sale q.b.
burro

Esecuzione:
In un capiente contenitore mettere le verdure e i sapori tagliati grossolanamente e il pezzo di brasato. Coprire con tutta la bottiglia di vino e mettere a marinare per 18 ore.
Filtrare il vino, conservando le verdure e buttando via erbe, bacche e chiodi di garofano.
Tritare le verdure e tenere da parte.
In abbondante burro soffriggere la carne per sigillarla, dopo di che aggiungere il trito, far soffriggere e aggiungere tutto il vino.
Abbassare la fiamma, coprire la pentola con un coperchio e far cuocere per 3/4 ore fino a che il vino non si sia addensato e la carne ammorbidita.
Lasciare riposare 30 minuti, dopo di che tagliarla.
Scaldare il sugo e accompagnare la carne con quest'ultimo.





Sabrina di spinacino con mele, speck e senape per l'Azienda Agricola Valticino:

Ingredienti:
Un pezzo di spiancino da 1 kg
una mela
un fondino di speck da 150gr
una cipolla
senape q.b.
burro
un bicchiere di vino
brodo di carne

Esecuzione:
Tagliare a sabrina il pezzo di spinacino.
Nel frattempo in una padella soffriggere la cipolla, aggiungere lo speck a listarelle, far insaporire e aggiungere la mela pulita e tagliata a cubetti.
Far cuocere 5 minuti.
Spegnere il fuoco, far raffreddare e distribuire sul pezzo di carne in modo omogeneo.
Arrotolare e chiudere con lo spago.
In una capiente casseruola far sciogliere il burro e soffriggervi la carne.
Sfumare con vino bianco e far evaporare.
Aggiungere qualche mestolo di brodo.
Nel frattempo accendere il forno a 180° e, dopo aver spennellato la carne con senape forte, metterla al suo interno, nella medesima casseruola o in una teglia.
Dopo 20 minuti rigirare la carne, spennellare nuovamente con la senape e far cuocere altri 20 minuti.
La carne non dovrà essere troppo cotta ma conservare un colore rosato al centro.







Commenti

Post popolari in questo blog

La torta rose di mele per il Calendario del Cibo

La mia prima torta rose l'ho preparata molti anni fa, per festeggiare i primi 6 mesi con la dolce metà. Mi ero impegnata molto poichè sapevo che i dolci così, semplici ed essenzialmente "poco dolci", erano e sono tutt'ora i suoi preferiti. L'avevo preparata disponendo le roselline in uno stampo a cuore, un'amore di ragazza insomma... Ma ancora non avevo tutta questa esperienza nella pasticceria e ne uscì.. Un mattone. Un vero e proprio mattoncino di pasta lievitata, ma nemmeno troppo lievitata...  E lui se l'era mangiata tutta, povero.  Dopo quella volta ci sono stati molti tentativi e risultati sempre migliori. La ricetta è semplice, ma va eseguita rispettando i tempi di lievitazione altrimenti ciò che ne uscirà sarà una pasta dura e poco soffice. Per la Giornata Nazionale della Torta Rose propongo la mia versione di torta rose, data dall'unione di varie ricette e vari perfezionamenti, arricchita da delle fettine di mel

Pollo thai con riso basmati e verdure

Ho sempre pensato che la cucina italiana avesse una marcia in più rispetto a tutte le altre. Anni e anni di tradizioni culinarie, studi e tecniche per creare un patrimonio che in molti ci invidiano. Libri antichissimi narrano già di tecniche che ora utilizziamo come innovative. Nonostante questa radicata convinzione però, da più grandicella ho scoperto cucine estere, esotiche e speziate e le ho adorate. Gusti nuovi, aromi e profumi di paesi lontani... Tradizioni, anche quelle, totalmente differenti dalle nostre. Abbinamenti e accostamenti diversi, ma ugualmente validi e studiati. E così, se in quei paesi ancora non sono realmente stata, in cucina posso viaggiare, pur restando nelle pareti di casa. Posso sbarcare in India, o volare in Giappone o in Cina. Ingredienti: 200 gr riso basmati un petto di pollo due cipollotti un broccolo due carote due zucchine un bicchiere di latte di soia salsa di soia prezzemolo zenzero buccia di lime peperoncino olio  sale e p

Gnocchi di polenta con porri e speck gratinati al forno

Con queste giornate, all'insegna della pioggia e del freddo, la voglia di mettere il naso fuori di casa e' davvero poca, mentre quella di cucinare e soprattutto infornare è davvero tanta. Il ticchettio della pioggia scandisce i minuti e io, sempre presa dalla frenesia, riesco a rallentare. I gnocchi sono sempre stati un piatto classico della mia famiglia, quelli di patate con il pesto erano un must del weekend. Oggi, per la giornata nazionale degli gnocchi, propongo invece degli gnocchi inusuali, che strizzano l'occhio al riciclo e a ricette differenti. Io non amo la polenta. Quando in inverno tutti si esaltano di fronte a quella lava ustionante al mais, io mi stringo facendo spallucce e ripiego su una copertura infinita di sugo per coprire di gusto questa "farina" che non mi ha mai soddisfatta. Poi la ho riscoperta "riciclata", impastata con farina e uova per dargli nuova forma e gustarla come piace a me! Se, dopo averli prepa