Ci sono certi piatti che sono parte intrinseca di una famiglia, tramandati in generazioni e modificati nel corso dei decenni, passando di mano in mano.
Sicuramente le tagliatelle sono uno di questi piatti.
Mia nonna Maria, tipica rzedora emiliana, conosceva bene e sapeva altrettanto bene preparare le tagliatelle.
"Bisogna vederci attraverso e stenderle in un'unica sfoglia"
Guai a tagliarle a pezzi e infilarle in quelle odiose macchinette tirapasta, mia nonna aveva un lungo mattarello e, come racconta mia padre, la pasta la faceva suonare, picchiandola sulla madia mentre lentamente, ma nemmeno troppo, diventava un lenzuolo.
E altrettanto bene la sfoglia la tira mio padre, mia mamma, Marta e io.
Chi la ama più sottile, chi la preferisce più spessa, ma comunque la pasta la si tira a mano, punto.
Per la Giornata Nazionale delle tagliatelle ho voluto variare leggermente sul tema, proponendole nere, grazie all'uso del nero di seppia al loro interno.
Il nero deve essere quello vero, non quello delle bustine, altrimenti le tagliatelle anzichè nere risulteranno grigiastre e prive di sapore.
E qui faccio incontrare l'arte emiliana con il Mar Ligure, mia terra natia.
Certo nonna, lo so, in queste non potrai vederci attraverso..
Ingredienti:
Per le tagliatelle:
300 gr farina
3 sacche di nero di seppia
2 uova
acqua q.b.
Per il sugo:
una confezione di pelati da 400gr
bottarga
stracciatella pugliese
pinoli
aglio
olio di oliva extravergine
basilico
acciughe salate
Esecuzione:
Per prima cosa preparare la pasta, amalgamando tutti gli ingredienti e aggiungendo tanta acqua quanta ne serve per ottenere un impasto omogeneo.
Avvolgere nella pellicola e lasciare riposare mezz'oretta.
Nel frattempo preparare il sugo facendo soffriggere in olio di oliva extravergine l'aglio.
Aggiungere le acciughe salate, pulite e diliscate, e far sciogliere a fuoco basso.
Aggiungere i pinoli, far tostare ed infine unire i pelati.
Salare e continuare la cottura per una decina di minuti, giusto il tempo di far tirare il sugo.
Aggiungere qualche foglia di basilico e spegnere il fuoco.
Tirare la pasta con il mattarello dello spesso desiderato: io la tengo leggermente più spessa, ma va considerato il fatto che in cottura quest'ultima tende a gonfiare un poco.
Arrotolare la pasta su se stessa dal lato più lungo e tagliare a strisce.
Scrollare le strisce per permettere alla tagliatella di srotolarsi.
Mettere una pentola di acqua sul fuoco e portare a bollore, gettarvi la pasta e cuocere poi minuti.
Scolare, saltare in padella con il sugo e impiattare, aggiungendo per ogni commensale la stracciatella e la bottarga secondo il proprio gusto personale
Con questa ricetta partecipo alla Giornata nazionale delle Tagliatelle per il Calendario del Cibo Italiano
Chissà che piacere vedere la nonna tirare la sfoglia, uno spettacolo che non si dimentica facilmente e che resta nel cuore x sempre!
RispondiEliminaGolosissima la tua variante al nero e succulento anche il sugo abbinato :-)