Passa ai contenuti principali

La Cassata Sicliana e tanti auguri di buona Pasqua e Pasquetta



Certi dolci sono per me dei pilastri della pasticceria.
Forse perchè sono legati ai ricordi di me bambina, quando nel guardarli restavo affascinata da cotanta bellezza e perfezione.

La cassata è uno di questi.
La primissima volta l'ho vista quando lo zio di mia nonna, Franco, ne ha portata una direttamente da Palermo in aereo.
 Lì la cassata è IL DOLCE.
Quelle che trovate in giro nemmeno ci si avvicinano: è il trionfo barocco della pasticceria, decorata con frutta candita rigorosamente intera.
Mandarini, pere, ciligie si pavoneggiano sulla sommità di questo dolce, quasi fosse il loro piedistallo.

Quest'anno mi sono decisa. 
Cercata la ricetta, affinata e ricondotta ai ricordi di mia nonna ho iniziato la preparazione.
Putroppo qui a Genova la magnifica frutta candita intera sembra introvabile, qualche commerciante mi ha anche detto che non è vero che nella cassata la frutta è intera.. Tzè, non sei mai stato a Palermo allora! 
Nonostante questo piccolo imprevisto la ricetta è riuscita alla perfezione, dolce, ricca e barocca come doveva essere.

Ingredienti (per uno stampo da 24):
1 Kg di ricotta (metà vaccina e metà ovina)
350 gr zucchero
150 gr zuccata
100 gr cioccolato
un cucchiaio di acqua ai fiori di arancio
4 uova di pan di spagna(4 uova,120 gr zucchero/farina)
un panetto di pasta di mandorla
frutta candita per decorare
glassa (300 gr zucchero a velo, acqua q.b)
ghiaccia reale (1 albume, 150 gr zucchero a velo)
Una teglia a tronco di cono, con i bordi svasati

Esecuzione:
Per prima cosa preparare il pan di spagna montando le uova con 120gr di zucchero fino a che non risultino spumose e chiare.
Aggiungere la farina setacciata e amalgamare, mescolando dal basso verso l'alto per evitare che il composto si smonti.
Versare in una teglia imburrata ed infarinata del diametro di 24 cm. Cuocere in forno a 180° per 30/35 minuti, verificando la cottura con uno stecchino.
Lasciare raffreddare completamente.

Nel frattempo preparare la crema di ricotta setacciando quest'ultima due volte, evitando così la formazione di grumi.
Aggiungere lo zucchero e l'acqua ai fiori di arancio.
Tagliare  la zuccata a cubetti e fare lo stesso con il cioccolato.
Aggiungere questi ultimi due ingredienti alla crema e mescolare per rendere il tutto più omogeneo possibile.
Lascaire riposare in frigo fino al momento dell'utilizzo.

Riprendere ora il pan di spagna e tagliarlo orizzontalmente in 3 dischi: un disco servirà per il fondo della teglia, uno per la sommità e il resto verra tagliato a strisce di altezza 5 cm per ricavarci dei trapezi.
Lo stesso procedimento va eseguito con la pasta di mandorla: stesa dello spessore di mezzo cm, ricavare delle strisce e successivamente dei trapezi.
Queste figure geometriche vanno utilizzate per ricoprire il bordo laterale della torta, alternando pezzi di pasta di mandorla a pezzi di pan di spagna. 
Se si desidera il pan di spagna può essere inumidito, con un po' di acqua e zucchero ed eventualmente, se incontra i propri gusti, con un poco di maraschino.
N.B. per sformare meglio la cassata si può foderare, prima di tutto con pellicola trasparente per alimenti. 

Foderata la teglia, riempirla con la crema di ricotta, livellare e chiudere con l'ultimo disco di pan di spagna.
Lasciare riposare una notte in frigo, dopo di che ribaltare la cassata sul piatto da portata.

Ricoprire con la glassa, realizzata con zucchero a velo e acqua e decorare, inizialmente con la frutta candita e per concludere con la ghiaccia.



Commenti

  1. Penso che sia uno dei dolci più difficili da replicare in casa e tu sei stata davvero bravissima. L'ho assaggiata in versione mignon quest'estate in Sicilia e posso darti pienamente ragione su tutto. Quello che si trova nella nostra zona non sembra nemmeno lo stesso dolce!
    Ancora tantissimi complimenti e buona Pasquetta!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Gnocchi di polenta con porri e speck gratinati al forno

Con queste giornate, all'insegna della pioggia e del freddo, la voglia di mettere il naso fuori di casa e' davvero poca, mentre quella di cucinare e soprattutto infornare è davvero tanta. Il ticchettio della pioggia scandisce i minuti e io, sempre presa dalla frenesia, riesco a rallentare. I gnocchi sono sempre stati un piatto classico della mia famiglia, quelli di patate con il pesto erano un must del weekend. Oggi, per la giornata nazionale degli gnocchi, propongo invece degli gnocchi inusuali, che strizzano l'occhio al riciclo e a ricette differenti. Io non amo la polenta. Quando in inverno tutti si esaltano di fronte a quella lava ustionante al mais, io mi stringo facendo spallucce e ripiego su una copertura infinita di sugo per coprire di gusto questa "farina" che non mi ha mai soddisfatta. Poi la ho riscoperta "riciclata", impastata con farina e uova per dargli nuova forma e gustarla come piace a me! Se, dopo averli prepa

La torta rose di mele per il Calendario del Cibo

La mia prima torta rose l'ho preparata molti anni fa, per festeggiare i primi 6 mesi con la dolce metà. Mi ero impegnata molto poichè sapevo che i dolci così, semplici ed essenzialmente "poco dolci", erano e sono tutt'ora i suoi preferiti. L'avevo preparata disponendo le roselline in uno stampo a cuore, un'amore di ragazza insomma... Ma ancora non avevo tutta questa esperienza nella pasticceria e ne uscì.. Un mattone. Un vero e proprio mattoncino di pasta lievitata, ma nemmeno troppo lievitata...  E lui se l'era mangiata tutta, povero.  Dopo quella volta ci sono stati molti tentativi e risultati sempre migliori. La ricetta è semplice, ma va eseguita rispettando i tempi di lievitazione altrimenti ciò che ne uscirà sarà una pasta dura e poco soffice. Per la Giornata Nazionale della Torta Rose propongo la mia versione di torta rose, data dall'unione di varie ricette e vari perfezionamenti, arricchita da delle fettine di mel

Pollo thai con riso basmati e verdure

Ho sempre pensato che la cucina italiana avesse una marcia in più rispetto a tutte le altre. Anni e anni di tradizioni culinarie, studi e tecniche per creare un patrimonio che in molti ci invidiano. Libri antichissimi narrano già di tecniche che ora utilizziamo come innovative. Nonostante questa radicata convinzione però, da più grandicella ho scoperto cucine estere, esotiche e speziate e le ho adorate. Gusti nuovi, aromi e profumi di paesi lontani... Tradizioni, anche quelle, totalmente differenti dalle nostre. Abbinamenti e accostamenti diversi, ma ugualmente validi e studiati. E così, se in quei paesi ancora non sono realmente stata, in cucina posso viaggiare, pur restando nelle pareti di casa. Posso sbarcare in India, o volare in Giappone o in Cina. Ingredienti: 200 gr riso basmati un petto di pollo due cipollotti un broccolo due carote due zucchine un bicchiere di latte di soia salsa di soia prezzemolo zenzero buccia di lime peperoncino olio  sale e p